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Quando cambiare il filtro anticalcare per la caldaia

INDICE

I filtri anticalcare sono parte integrante di qualsiasi caldaia e sono responsabili della rimozione delle impurità dall’acqua.

Questi possono essere danneggiati o usurati nel tempo. Se il calcare si accumula nella caldaia, può ridurre l’efficienza del radiatore di riscaldamento e della caldaia stessa.

Il calcare rappresenta un problema per tutte le caldaie a gas, poiché buona parte del nostro paese presenta aree con acque dure.

Il filtro nella caldaia o nell’impianto rimuove i carbonati di calcio presenti nell’acqua dura per migliorane il gusto.

A lungo andare, però, il loro accumulo influenza il funzionamento del filtro e, di conseguenza, anche quello della caldaia.

Per questo motivo cambiare il filtro anticalcare alla caldaia è un’operazione importante che va eseguita con una certa regolarità.

Per questa ragione, quando si acquista una caldaia, è consigliato anche prendere un paio di filtri di scorta, in modo da averli a disposizione in caso di immediata necessità.

Vantaggi del filtro anticalcare

Ci sono tanti altri vantaggi legati alla presenza del filtro, oltre ad eliminare le impurità dall’acqua, permette di ottenere un risparmio sui consumi e assicurare prestazioni elevate all’intero impianto.

Inoltre, la caldaia può riscaldare più velocemente, in quanto non sarà rallentata dall’azione ostacolante del calcare.

Inoltre, il costo di un filtro anticalcare per la caldaia non è molto elevato, in base al modello di quest’ultima, si ha una spesa media compresa tra i 30 e 60 euro. L’installazione è molte semplice e veloce e, il più delle volte, può essere fatta in autonomia.

Filtro anticalcare caldaia: quanto dura?

Quando cambiare il filtro anticalcare caldaia? Una domanda molto frequente, che non ha una risposta definitiva.

Se si desidera ridurre al minimo i costi di manutenzione della caldaia a gas o della caldaia a condensazione, è consigliato cambiare il filtro ogni 12 mesi circa.

Questa scadenza però potrebbe essere diversa in quelle zone dove l’acqua è particolarmente dura e il filtro può riempirsi velocemente di calcare.

In questo caso, il cambio del filtro della caldaia dovrebbe avvenire più frequentemente, anche a distanza di pochi mesi.

Inoltre, ci sono modelli di caldaia in cui è presente una funzione che avvisa quando è il momento di cambiare il filtro. Una caratteristica utilissima perché non si corre il rischio di dimenticare quando è stato effettuato l’ultimo cambio e quindi, di compromettere il corretto funzionamento della caldaia.

Per capire come installare e cambiare il filtro anticalcare caldaia, bisogna consultare il manuale d’uso del prodotto, poiché la procedura e il tipo di filtro montato possono variare in base al modello della caldaia.

Filtro anticalcare a polifosfati: cos’è?

Dal 2009, l’installazione di un filtro a polifosfati a monte dei generatori, caldaia compresa, è diventato obbligatorio.

Ogni caldaia ha una durezza limite per l’acqua che entra al suo interno per riscaldarsi, se questa durezza non viene rispetta, in caso di malfunzionamento, si potrebbe non essere coperti dalla garanzia per alcuni componenti.

Le polveri di polifosfati o la capsula devono essere ricaricati appena il bicchiere trasparente che li contiene è vuoto. Il loro consumo dipende dall’utilizzo che si fa dell’acqua calda.

I polifosfati sono prodotti organici, per cui bisogna prestare attenzione alla scadenza. La durezza dell’acqua è data dalla dai Sali di calcio e magnesio, quando si scalda, questi elementi formano il calcare nei tubi e l’anidride carbonica, che ne corrode le superfici.

I polifosfati creano una patina molto leggera che protegge i tubi. Svolgono azione preventiva impendendo al calcare di formarsi ma non lo eliminano, per cui se il bicchiere resta vuoto a lungo, il calcare si formerà di nuovo e il funzionamento della caldaia sarà a rischio.

Come riconoscere il calcare nell’acqua

Se è importante sapere quando cambiare il filtro anticalcare della caldaia, altrettanto fondamentale è saper riconoscere la presenza di calcare nell’acqua.

Questo può presentarsi in varie forme e riconoscerlo è abbastanza semplice: ad esempio, come sostanza granulosa e polverosa bianca quando si stira, oppure, come fiocchi grigi sul fondo del bollitore o, ancora più palesemente, come residuo bianco polveroso all’interno di un bicchiere lasciato pieno a metà.

Inoltre, è possibile notare un gettito d’acqua irregolare o debole dai rubinetti e dalle docce, in questo caso bisogna smontarne il filtro e verificare la presenza o meno di residui di calcare.

Per risolvere il problema del calcare dai rubinetti è possibile utilizzare un addolcitore d’acqua.

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